giovedì 18 marzo 2010

A proposito del parto

Gironzolando in rete, ho trovato alcuni blog di mamme o future mamme che discutono di epidurale. Ora, l'argomento mi preme, perchè mi sento responsabile di quello che lasciamo in eredità, e poi prima di essere una nonna sono stata una semplice madre (ora direi che sono una madre elevata al quadrato).
Ecco l'annosa questione: le donne devono o no partorire con dolore?? Gira e rigira, sempre qua siamo.....
Le donne hanno diritto a potere accedere alla epidurale, se lo desiderano, senza il limite posto da questioni economiche o operatori insensibili, e va bene. Ma è tutta qua la conquista che la modernità offre alla donna che si appresta a mettere al mondo un figlio?
Le partorienti hanno diritto ad essere assistite da persone sensibili e preparate, in grado di fare da sponda all’uragano interiore che stanno attraversando. Hanno diritto ad essere sostenute in un percorso che non è solo fisiologico ma esistenziale, in una situazione che le faccia sentire forti e fiduciose nelle proprie capacità. Hanno diritto a partorire in un ambiente bello e sereno, a casa propria se lo desiderano.

Hanno diritto anche a sapere che un parto con l’epidurale sarà probabilmente maggiormente assistito (flebo, monitoraggio continuo, oxitocina). E che aumenta la probabilità di interventi meccanici. Insomma, che la partoriente sarà ben poco padrona della situazione, e che questo ha un costo.... se non sei padrona della situazione, se non sei padrona del tuo corpo.... di riffa o di raffa la paghi.
Porre la questione in termini di “dolore sì o dolore no” non è solo riduttivo, è anche fuorviante. Personalmente penso che il dolore sia funzionale e utile per superare quella gran prova che è il parto, ma questa è la mia opinione, legata alla mia esperienza, e non vorrei sembrar fanatica.

3 commenti:

  1. Non penso tu sia fanatica; penso che tu sia stata fortunata nell'aver trovato, evidentemente, un tuo equilibrio prima di tutto e poi un giusto ambiente che ti circondava.
    L'esperienza mi dice che il problema del dolore è importante. Non sono molte le donne che conosco che hanno affrontato il parto senza combattere con la grande paura del dolore. Di fronte all'idea di qc che elimini o riduca il dolore poche sono riluttanti, certo si vorrebbe non essere stordite e padrone comunque del proprio corpo.

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  2. La paura è sacrosanta, ci mancherebbe.... Quello che penso sia pericoloso è la paura della paura, non la paura del dolore.
    Il parto è una prova fisica e psichica che le donne sono equipaggiate per affrontare, nella maggior parte dei casi. Però è essenziale essere accompagnate da persone che credono in te, che ti danno la fiducia di cui hai bisogno, che sanno farti anche ridere della paura, che non ti fanno sentire sola, che sanno tenere saldo il timone.
    La mia ostetrica, donna di montagna all'antica, con poca cultura e modi un po' rudi, era una donna straordinaria. Ma per fortuna ce ne sono tante altre, che svolgono un lavoro a cui non viene mai attribuito sufficiente valore

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  3. Ciao Marzia, innanzitutto complimenti per il tuo blog! Anche se non sono ancora nonna, sono nata alla fine degli anni '50 (dicembre 1959)!!!
    Sulla paura del dolore, e del parto, ho scritto un libro, "Partorire senza paura". Come puoi immaginare, quindi, il tema mi sta molto a cuore. Ho partorito due volte in casa, dando spazio alla fiducia nelle mie potenzialita' di 'mammifera' e soprattutto di donna, non nostalgica dei tempi andati, ma capace di scegliere come e dove dare alla luce i propri figli in un'epoca di ipermedicalizzazione. La scienza puo' fornirci tutti gli strumenti per monitorare al meglio una gravidanza, e intervenire quando e' necessario durante il parto. Ma, appunto, QUANDO E' NECESSARIO, NON QUANDO CONVIENE alla struttura sanitaria (vedi rimoborsi a prestazione), o al ginecologo di turno (vedi medicina difensiva).
    Il cammino verso un equilibrio tra paura del dolore e fiducia nei nostri corpi e nelle nostre potenzialita' e in quelle dei nostri cuccioli e' lungo e difficile, ma e' necessario.
    Ad aprile uscira' il mio secondo libro, "Parto in casa - Istruzioni per l'uso", per continuare questo mio percorso intrapreso senza ideologie o interessi da difendere, tranne quelli delle donne e dei loro bambini.
    Intanto, ancora complimenti e a presto!
    E.

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