giovedì 8 agosto 2013

Persone da ricordare



di Marzia Bisognin

Questo signore si chiamava Ignác Semmelweis. Era un medico ungherese nato nel 1818, assistente nella Clinica ostetrica di Vienna.
All'epoca negli ospedali le donne morivano come mosche di febbre puerperale. A casa succedeva raramente. E anche nello stesso ospedale ne morivano di più nel reparto affidato ai medici, piuttosto che in quello dove le donne erano assistite solo dalle ostetriche.

Il dottor Semmelweis cercò di capire perché, come del resto cercavano di capire anche altri medici. Fece molte ipotesi, le studiò una ad una con metodo scientifico, e alla fine scoprì che per combattere la febbre puerperale bisognava solo lavarsi bene le mani. Nel suo reparto i dottori che dissezionavano i cadaveri erano gli stessi che visitavano le partorienti, così fece introdurre una soluzione di cloruro di calce e uno spazzolino per pulire le unghie. Ciascuno degli studenti doveva lavarsi accuratamente le mani, prima di effettuare qualsiasi tipo di operazione su una partoriente. Dispose anche che ad ogni donna ricoverata fossero fornite lenzuola pulite. Però Semmelweis aveva dato queste indicazioni senza chiedere l’autorizzazione alle autorità dell’ospedale, e poi faceva troppo il saputello, così fu cacciato senza tanti complimenti e coperto di ingiurie. Nonostante le febbri puerperali fossero drasticamente diminuite, il suo sistema appariva troppo semplice e banale, dunque fu abbandonato all’istante. E le puerpere ricominciarono a morire.
I parrucconi della comunità scientifica dell’epoca si scagliarono contro quel ciarlatano in particolare dopo che lui pubblicò "Eziologia, concetto e profilassi della febbre puerperale". Il dottor Semmelweis cadde in depressione e infine morì in manicomio nel 1865. Ammazzato di botte, si dice.

casa natale di Semmelweis a Budapest

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