domenica 8 giugno 2014

Incontri in bus

Fernando Botero, la Gioconda


Salgo sull'autobus accaldata e conquisto un seggiolino libero. Di fronte a me è seduta una pingue giovane donna, capelli corvini e occhi truccati di turchese e arancione. Fa un commento sulle terrine di plastica colorate che ho appena comprato, e dalle terrine alla nascita del figlio il passo è così breve che non so ricostruirne i passaggi.

Io volevo fare l'induzione. Ho detto a mio marito "portami giù in Puglia - perchè noi siamo pugliesi - portami giù che voglio fare l'induzione. Volevo fare l'induzione perchè volevo che nascesse capricorno, come il figlio di Lady Diana, sai la principessa buona? E allora volevo fare l'induzione. Ma poi mio marito non mi ha portato. E allora una sera avevo fatto l'amore e dopo avevo mal di pancia, e poi mi sentivo tutta bagnata, dappertutto, così sono andata al S.Orsola e mi hanno sgridato perchè avevo fatto l'amore. E avevo un gran male, un gran male, un gran male.... e poi mi hanno detto "Signora questo è suo figlio" e me lo hanno fatto vedere. Mia sorella invece ha fatto l'induzione, ma non perchè voleva che il figlio nasceva capricorno.

Poi tira fuori dalla borsa un piccolo album consunto, e mi mostra la foto del figlio a pochi mesi di vita, poi a cinque anni, e infine adesso: un ragazzo di 27 anni.
Sono arrivata, la saluto e scendo.
Tempo totale: tre fermate di autobus.
Ma ce l'ho scritto in faccia....??

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